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Desolati, guardiamo i paesaggi trasformarsi convulsamente sotto i nostri occhi. In primo luogo quelli agrari, teatri sempre più deserti di uomini e lavoro. Una cultura millenaria soccombe alla banalizzazione dei nuovi usi del territorio. Quali azioni, quali riflessioni sono in atto per governare questo processo? Il volume affronta questi temi con riferimento al comprensorio alessandrino, proponendo una lettura delle diverse strategie per il paesaggio oggi in atto, comprendenti sia le politiche pubbliche, sia le pratiche di sviluppo locale. A tal fine viene svolta una lettura critica del Piano Paesaggistico Regionale, elaborato in applicazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, evidenziandone limiti e potenzialità; a questa sono associate analisi e riflessioni svolte da altre e diverse ottiche disciplinari. Da tali riflessioni emerge un discorso sui "paesaggi in transizione", sulle permanenze, trasformazioni e rimozioni dei paesaggi storici, sulla difficoltà, oggi, di far interagire i paesaggi mentali con quelli reali, nell'Alessandrino come nel resto del Paese. Emerge altresì la necessità di rilanciare la tutela e la valorizzazione del paesaggio non solo in termini tecnici e normativi, ma anche attivando le risorse di azione e proposta delle comunità locali, in accordo con gli indirizzi della Convenzione Europea del Paesaggio.